Cosa fa davvero un green manager?
Il mercato del lavoro, negli ultimi tempi, è gioco forza diventato un centro di discussione nel nostro Paese a causa della crisi economica nella quale ci troviamo e della sempre più marcata difficoltà che i giovani riscontrano nel trovare un impiego che li soddisfi e che li renda autonomi.
La crisi globale che attanaglia la società odierna è palpabile dai segni di squilibrio economico che ciascuna nazione sta vivendo, a dimostrazione di un periodo nero per le popolazioni europee e non solo; pertanto, ci si chiede quali potrebbero essere degli sbocchi lavorativi che garantiscano una ripresa.
A questo proposito, negli ultimi anni ci si sta spingendo verso la cosiddetta green economy, un'economia basata sul rispetto dell'ambiente e sulla sua preservazione, garantita da figure lavorative specifiche che lavorano in questo senso: una di queste è il green manager, altresì detto il manager verde, figura molto importante e altamente richiesta nelle aziende che si stanno trasformando in green.
Cosa fa un green manager? Che dire della sua formazione e del suo stipendio? Infine, perché un'azienda dovrebbe assumere un tale figura professionale?
Rispondiamo a ciascuno di questi quesiti in modo chiaro ed esaustivo, fornendo una panoramica per ciascun aspetto!
Green Manager: cosa fa?
Il ruolo dell'eco manager sta assumendo un'importanza sempre più rilevante all'interno del panorama aziendale: basti pensare a tutte le normative varate per preservare l'ambiente a causa della trasformazione dei processi produttivi che, purtroppo, stanno impattando su di esso e sulla sua salute.
Il risparmio energetico e la riduzione dei costi è ormai al centro della politica di qualsiasi azienda operante in questo contesto: si può tranquillamente sostenere, quindi, che il green manager è un ruolo eccezionalmente necessario al giorno d'oggi.
Cosa fa un eco manager?
Lo scopo principale di un green manager è quello di ridurre l'impatto ambientale di un processo produttivo, andando ad agire sull'inquinamento causato dalla produzione dei prodotti aziendali e sullo svolgimento delle azioni necessarie per rispettare tutte le normative che riguardano la preservazione dell'ambiente.
Oltre a tutto ciò, il manager verde si occupa di stilare un vero e proprio piano strategico per riuscire ad accedere a finanziamenti agevolati, agli sgravi fiscali e ad un incremento dell'efficienza energetica dell'azienda nella quale lavora.
Tutto quello che fa un manager verde è interpretare in chiave green l'intera produzione di un'azienda, compresa la sua organizzazione e il mercato a cui essa fa riferimento, acquisendo nuove competenze senza rinunciare ai legami che l'azienda ha creato nel corso del tempo con i vari settori dell'impresa, come quello produttivo, del marketing, della logistica e della comunicazione.
Oltre a conoscere e a stilare un piano green, l'eco manager si occupa anche di diffondere una cultura verde all'interno dell'azienda, cercando di lavorare sulla mentalità dei singoli dipendenti sensibilizzandoli il più possibile sulla tematica dell'ambiente.
La sua mansione di checking dei processi produttivi è di fondamentale importanza: il green manager deve verificare che tutti i processi produttivi instaurati dall'azienda siano nel pieno rispetto dell'ambiente e delle più recenti normative legate ad esso, supervisionando il lavoro affinché sia in armonia con i criteri di efficienza energetica stabiliti.
Pertanto, è facile affermare che la figura professionale dell'eco manager risulta essere particolarmente adatta al periodo nel quale ci troviamo, un vero e proprio aiuto per tutte quelle aziende che stanno faticando ad adattare la propria politica al rispetto ambientale.
Green Manager: perché un'azienda dovrebbe assumerlo?
La scelta di integrare nel proprio personale il green manager potrebbe rivelarsi un vero e proprio jolly per moltissime aziende di qualsivoglia settore.
È necessario tenere presente che le aziende di oggi mirano a massimizzare i rendimenti e ad assumere politiche di abbattimento dei consumi e dei costi per ottimizzare le spese e per favorire quella che è la brand reputation, oggigiorno un importantissimo fattore per l'opinione pubblica.
Inoltre, le aziende sono spinte ad assumere un eco manager anche a causa del continuo aggiornamento delle normative sull'ambiente, le quali implicano sanzioni sempre più aspre per coloro che non le rispettano: avere nel personale una figura che si impegni a far rispettare gli obblighi di legge relativi all'ambiente è un quid in più.
La prospettiva futura, come analizzeremo più avanti sviscerando dei dati, è sicuramente quella che porta all'assunzione di massa dei green manager in una società sempre più verde.
Qual è la formazione che si cela dietro la figura del green manager?
Green Manager: la formazione e lo stipendio
La carriera incentrata sulla green economy non prevede il soddisfacimento di specifici requisiti, come potrebbe esserlo una determinata laurea piuttosto che un'altra.
Come mai è possibile dire questo?
Basta pensare al ruolo del green manager appena descritto: le sue mansioni si devono adattare al contesto che lo circonda e le sue competenze devono basarsi su una realtà che cambia continuamente.
È di fondamentale importanza, infatti, che il green manager si aggiorni su tutte le normative vigenti e su quelle appena abrogate: ecco perché non è necessaria una formazione di base per arrivare a svolgere il ruolo dell'eco manager.
Tuttavia, diventare green manager significa anche avere una conoscenza multidisciplinare, non particolarmente specifica ma che vada a toccare un numero alto di aree di appartenenza: ad esempio, il green manager moderno possiede nozioni di diritto e di legislatura e possiede le competenze base nel campo del marketing in tutte le sue sfaccettature.
Ad ogni modo, la conoscenza che deve possedere un green manager permette a moltissimi giovani di cimentarsi nel lavoro che potrebbe essere il ruolo del futuro.
È bene, però, precisare che frequentare un Master per specializzarsi è decisamente un'arma in più se si desidera essere assunti come green manager più facilmente dalle aziende; in questo, un'ottima opportunità per ricevere una formazione specifica risulta essere il Master in Management della Transizione Ecologica, il quale si occupa di formare i green manager del futuro in economia, finanza, gestione, strategia, organizzazione e tecnologia, in modo tale da addestrare nuove figure professionali che sappiano implementare modelli di business basati sulla bioeconomia.
Nello specifico, le lezioni che vengono svolte riguardano le azioni di audit, i metodi di valutazione e di misurazione della circolarità, la simbiosi industriale, le filiere circolari, il valore delle risorse e l'efficienza energetica.
Che dire dello stipendio medio di un eco manager?
Sicuramente, scegliere di specializzarsi nel ruolo di green manager significa avere davanti a sè buone opportunità di intraprendere una carriera lavorativa proficua: i manager con almeno 5 anni di esperienza sul campo, ad esempio, arrivano a guadagnare una cifra che si assesta sui 50.000 € lordi all'anno.
Tale stipendio, tuttavia, può essere influenzato dalla tipologia di contratto sottoscritto e dai bonus che si attivano in corrispondenza di speciali clausole prefissate, opzioni che permettono di incrementare il guadagno fisso al mese e, conseguentemente, anche quello annuale: cifre ragguardevoli per raggiungere quella tanto agognata indipendenza economica ricercata dai giovani in cerca di lavoro.